domenica 19 dicembre 2010

La scuola in Italia

 La scuola italiana è organizzata in quattro livelli:
Scuola materna, da 1 a 5 anni
Scuola dell'obbligo, da 6 a 13 anni
Scuola superiore, dai 14 ai 18 anni
 Università
La scuola materna, detta anche asilo, non è una scuola vera e propria. Non si insegnano, infatti, materie scolastiche con programmi e libri di testo. Essa è concepita come una preparazione alla vita di classe ed all'inizio dell'apprendimento di nozioni che si avrà nella scuola dell'obbligo. Non è obbligatoria, ma molte famiglie decidono di mandare i propri figli all'asilo, sia per farli crescere a contatto con altri bambini, sia perché l'asilo dà la possibilità ad entrambi i genitori di avere il tempo per lavorare.

 Scuola dell'obbligo, da 6 a 13 anni
Per legge in Italia ogni bambino deve frequentare la scuola fino al compimento dei quattordici anni d'età. I primi cinque anni di scuola dell'obbligo si chiamano scuola elementare, gli altri tre scuola media. Gli insegnanti delle scuole elementari si chiamano maestri, mentre quelli delle scuole medie si chiamano professori.

Durante i primi due anni della scuola elementare gli studenti imparano a leggere, a scrivere e studiano le prime nozioni di matematica. Dalla terza alla quinta elementare e dalla prima alla terza media i programmi di insegnamento si allargano alle materie di cultura generale: letteratura, storia, geografia, scienze, musica, arte e una lingua straniera (in genere l'inglese, più raramente il francese o il tedesco).
Terminata la scuola dell'obbligo con l'esame di licenza media, si aprono molte possibilità ai giovani che vogliono continuare a studiare

Scuola superiore, dai 14 ai 18 anni
Le varie scuole superiori, che riprendono e approfondiscono le materie insegnate già alle scuole medie, differiscono per l'enfasi che ciascuna dà ad un particolare campo:
1- liceo classico (latino, greco, materie umanistiche)
2- liceo scientifico (matematica, fisica, scienze)
3- liceo linguistico (due lingue moderne, materie umanistiche)
4- liceo artistico (tecniche espressive e storia dell'arte)
5- istituto magistrale (materie umanistiche, pedagogia)
6- istituti tecnici (materie tecniche di settori specifici, lingue straniere)


Da ciascuna di queste scuole, che durano tutte cinque anni (ad eccezione delle Magistrali, che durano quattro anni), i giovani raggiungono il diploma di maturità e quindi scelgono se iniziare l'università o cercare un lavoro.

Il diploma di maturità si ottiene sostenendo l'esame di maturità, una lunga e complessa serie di prove, che prevede due esami scritti e una prova orale, nella quale gli studenti devono preparare il programma di quattro materie studiate nell'ultimo anno. Delle due prove scritte (stabilite dal Ministero della Pubblica Istruzione e identiche in tutte le scuole superiori d'Italia) la prima è il tema d'italiano e l'altra varia a seconda dell'indirizzo. Al liceo scientifico, ad esempio, il secondo compito è sempre di matematica, al classico è una traduzione dal latino o dal greco, al linguistico un tema in lingua straniera.
Dopo le superiori, in particolare dopo i licei, che non danno una formazione tecnica immediatamente utilizzabile sul mercato del lavoro, molti giovani scelgono di frequentare Università


 Università
L'università italiana è, inoltre, con pochissime eccezioni, pubblica: è gestita (e in gran parte finanziata) direttamente dallo Stato. Questo fa sì che le tasse di iscrizione non siano alte come nelle università degli Stati Uniti e che anche studenti che provengono da famiglie con un reddito modesto possano frequentarla.
Le università sono divise in facoltà, ovvero complessi di uffici, laboratori, dipartimenti ed aule in cui si insegnano discipline affini. Le principali facoltà universitarie italiane sono:



 Agraria Informatica
 Architettura Lettere e Filosofia
 Biologia Lingue
 Chimica Matematica
 Economia e Commercio Medicina
 Farmacia Psicologia
 Fisica Scienze Naturali
 Giurisprudenza (o Legge) Scienze Politiche
 Ingegneria Veterinaria



Chi si iscrive all'università deve scegliere fin dal primo anno, da quando cioè è una "matricola", quale sarà la sua facoltà. Spesso questa è una scelta difficile e molti studenti si accorgono, dopo un anno, che la facoltà che hanno scelto "ad occhi chiusi" non è quella che fa per loro. Questo è uno dei motivi per cui nelle università italiane c'è una grossa "mortalità": sono molti, cioè, gli studenti che iniziano l'università, pochi quelli che la finiscono.
I corsi di laurea hanno una durata di 4 o 5 anni, durante i quali gli studenti devono sostenere un determinato numero di esami (in genere dai 20 ai 30), prima di scrivere e discutere la tesi di laurea. Gli esami consistono di solito in un'interrogazione fatta allo studente da una commissione di 3 professori, che verte su argomenti trattati in classe e su una serie di testi letti dallo studente. Spesso gli esami (specie nelle facoltà scientifiche) hanno anche una parte scritta, preliminare, che si deve superare per essere ammessi all'orale.
La difficoltà di sostenere un'interrogazione orale e la lunghezza del programma da preparare (oltre, naturalmente, al basso costo dell'iscrizione annuale) fanno sì che la maggior parte degli studenti impieghi più degli anni previsti per laurearsi

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